venerdì 17 giugno 2016

Confettura di gelsi neri

Immaginate di non aver mai assaggiato i gelsi neri.
Immaginate che, un giorno, una mano amorevole ve ne offra un barattolo pieno, freschissimi, appena raccolti.
Immaginate che nel momento in cui la mano amorevole vi tende il barattolo di gelsi neri voi siate distesi su una brandina del pronto soccorso di un ospedale in preda a un tanto violento quanto inopportuno attacco di gastrite.
Immaginate di essere costretti  a rifiutare i gelsi neri portati dalla mano amorevole "perché sarebbe quanto meno sconveniente che il medico durante la gastroscopia mi trovasse nello stomaco tracce di un pasto a base di gelsi neri".
Immaginate di guarire dalla gastrite troppo tardi per trovare ancora dei gelsi neri in circolazione, men che meno quelli offerti dalla mano amorevole.
Immaginate di vedere, esattamente un anno dopo, su uno dei banchi del locale mercato ortofrutticolo tre vaschette colme di gelsi neri, freschissimi, appena raccolti e perfettamente maturi.
Immaginate di chiederne il prezzo e a bassa voce cinquanta centesimi a vaschetta, ma a te te le do tutte e tre a un euro.
Che cosa avrei dovuto fare, secondo voi? ;)


Per i miei parenti e i miei amici che stanno leggendo questo post:
Non vi spaventate, sto benissimo e l'avvenimento raccontato risale a un anno fa.
Potete portarmi i gelsi neri a casa. :D :D :D

Confettura di gelsi neri



Ingredienti:
500 g di gelsi neri, lavati e mondati
100 g di zucchero

Preparazione:
Prima di cominciare, vi consiglio di leggere le utilissime spiegazioni generali su confetture e marmellate contenute in questo post. Per la distinzione tra "confettura" e "marmellata" leggete qui.
Mettete a macerare i gelsi con lo zucchero per un'ora.
Circa un quarto d'ora prima di iniziare a cuocere i gelsi, mettete in una teglia da forno i barattoli (per 500 g di gelsi ne basta uno da 300 ml) e i tappi (questi ultimi devono essere tassativamente nuovi), puliti, e infornateli a 100° fino a quando non sarete pronti per usarli.
Versate i gelsi con lo sciroppo che avranno formato in una pentola larga e col fondo pesante, mettetela su un fornello grande e cuocete i gelsi a fiamma viva, eliminando la schiuma che si forma durante l'ebollizione. Dopo 10 minuti controllate il grado di cottura dei gelsi: devono essere morbidi ma non sfatti. Quando sono perfettamente morbidi frullateli fino a ridurli in una crema liscia e setosa (per comodità, trasferitene una parte in un contenitore alto e stretto e frullateli un po' per volta con un frullatore a immersione, mettendo da parte la purea ottenuta e riunendola alla fine nella pentola), lasciando, se vi piace, qualche pezzo intero.
Rimettete la crema di gelsi nella pentola, riportate la confettura a ebollizione e cominciate a controllarne la densità versandone qualche goccia su un piatto freddo e inclinandolo: se la confettura tende a scivolare via velocemente proseguite la cottura alla fiamma più alta possibile, mescolando in continuazione con una spatola di silicone; se la goccia resta nel punto in cui l'avete versata aggiungete un po' d'acqua alla confettura e portatela a bollore; se invece la goccia scivola via lentamente allora la confettura è pronta per essere versata nei barattoli.
Prendete i barattoli ancora caldi (indossate guanti da cucina per non scottarvi), riempiteli con la confettura bollente fino a 1 cm circa dall'orlo, chiudeteli avvitando strettamente la capsula, capovolgeteli e teneteli capovolti per 5-10 minuti, poi raddrizzateli e lasciateli raffreddare.
Una volta freddi, controllate che ogni barattolo sia chiuso ermeticamente premendo col dito al centro del tappo. Etichettate i barattoli e riponeteli al riparo dal calore e dalla luce.

Questa ricetta partecipa al 100% GLUTEN FREE FRI(DAY) di Gluten Free Travel and Living.

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living

6 commenti:

  1. E tu hai campato finora senza aver mai assaggiato i gelsi (neri)?
    Neeeaahhhhh!!!
    Non sono mai riuscito a fare la marmellata di gelsi, mica perché non ne fossi capace, semplicemente perché me li pappavo subito tutti!
    E ti dirò: 50 centesimi a vaschetta è un prezzo onestissimo!!!

    Però... vuoi mettere il gusto di andarli a rub...ehm a prenderli in prestito dagli alberi? :)))))

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    1. Meglio tardi che mai! ;) Purtroppo ero una bambina di città e nella campagna dei nonni non c'erano gelsi tra gli alberi da cui rub... ehm prendevo in prestito la frutta!
      Ti dirò che un'amica quest'anno me li aveva anche offerti dopo averli raccolti dal suo albero, ma io non potevo trasformarli in marmellata in così breve tempo e così ho ripiegato sulle tre vaschette del mercato... anzi due, perché dopo che non li hai assaggiati per 40 anni vuoi che un terzo non te li spari direttamente in bocca? :D

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  2. Che cu...ehmm che fortuna!! Tre vaschette a un euro? A parte che dalle mie parti non si trovano nei mercati ma nemmeno ho la fortuna di qualcuno che me li regala. Nemmeno posso andare a ru ... ehm a raccoglierli in qualche giardino perchè qua non vengono proprio. Invece ricordo una scorpacciata megagalattica ai piedi dell'Etna, qualche anno fa. Nella mia ignoranza li ho mangiati credendo fossero more un pò allungate. Sentivo che il sapore era diverso ma capisci in Sicilia è diverso tutto. Solo dopo, raccontando agli amici siciliani la scorpacciata mi hanno detto che erano gelsi neri. Anche io li ho "raccolti" dai rovi che spuntavano dalle case, sulla strada. Un sapore ... buonissimi!! Buona domenica a voi ragazzi.

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    1. Ho capito, l'anno prossimo marmellata per tutti!! :D
      Buona domenica Terry!

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  3. ammetto che preferisco le more di rovo...ma la loro raccolta è impegnativa (graffi su gambe e braccia) e scarsa di solito.
    invece nei campi attorno al mio paese...mmmh...quanti alberi carichi di more di gelso!!! e queste marmellate di frutta appena colta hanno un gusto incomparabile

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    1. Ho un ricordo indelebile di una marmellata fatta con le more di rovo da mia suocera... la mangiavamo spalmata sulla ricotta di pecora fresca del paese... la più buona del mondo!!

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